17 dicembre 2020 ore 18.00
Chiesa di San Donato in Polverosa
L’ASSOLUTO IN MUSICA
Alessio Benvenuti, violino e organo
J.S. Bach
Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga
dalla Partita n. 2 in BWV 1004 in re minore, per violino solo
Giga
dalla Partita n. 3 BWV 1006 in mi maggiore, per violino solo
Adagio
dalla Sonata n. 1 BWV 1001 in sol minore, per violino solo
Grave
dalla Sonata n. 2 in BWV 1003 in la minore, per violino solo
G. De Machaut
Chansonne balladée, per organo
G.F. Haendel
Sarabanda in re minore, per organo
ALESSIO BENVENUTI Esordisce in pubblico ad otto anni eseguendo all’organo la “Toccata e fuga” di Bach. All’età di dodici anni esegue per la prima volta in concerto i “24 capricci” di Paganini. Alessio Benvenuti inizia lo studio del violino all’età di tre anni con Sergio Marzi ed a quattro anni con Ivette Grigorian che lo avvia anche allo studio del pianoforte. Si diploma in violino e pianoforte al Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze, studiando violino con Tiberio Horvath e pianoforte con Orazio Frugoni. Dall’età di dieci anni studia all’Accademia Musicale Chigiana di Siena, nel 1986 con Henry Szering, specializzandosi nelle sonate per violino solo di Bach. Per il pianoforte è stato invece l’ultimo allievo del Maestro Guido Agosti, che incontrato a Siena nel 1988 lo vuole suo allievo a Roma. Prosegue gli studi perfezionandosi in violino con Franco Gulli, Boris Belkin e Uto Ughi. Presso il Mozarteum di Salisburgo è allievo di Igor Oistrakh e Ruggiero Ricci che ha il piacere di accompagnare al pianoforte nel concerto di fine corso. Prosegue gli studi violinistici alla Juilliard School di New York con Dorothy DeLay ed infine ottiene il “Postgraduate diploma in advanced performance” al Royal College of Music di Londra, specializzandosi oltre che negli strumenti anche in accompagnamento pianistico per strumenti e cantanti lirici, composizione, composizione di musica da film e direzione d’orchestra. Affianca da sempre agli studi una intensa attività concertistica che lo vede esibirsi in Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Centroamerica, Giappone, sempre nella doppia veste di violinista e pianista. Nel 2002 tiene una serie concerti in Colombia, a Bogotà per i festeggiamenti per il 35° anniversario della “Orquesta Filarmonica de Bogotà” diretta dal M° Francisco Rettig, con la quale esegue il concerto op.77 di Brahms per violino ed il concerto n.5 “Imperatore” di Beethoven per pianoforte ed a Medellin dove esegue il concerto per violino di Beethoven, il concerto kv 466 di Mozart per pianoforte e dirige l’Orquesta Sinfonica Juvenil y Infantil de Medellin, orchestra che dirigerà anche in Italia a Firenze nel Salone dei Cinquecento, a Roma all’Auditorium Parco della Musica, ed in Vaticano alla presenza di S.S. Papa Giovanni Paolo II. Collabora con il gruppo da camera “I Solisti Veneti” diretti dal M° Claudio Scimone con i quali ha suonato in Italia, Francia, Spagna, Andorra, Portogallo, Austria, Polonia, Romania, Bulgaria e Tunisia. Tutte le sue registrazioni sono depositate nel prestigioso Archivio Discografico Italiano e sono considerate Patrimonio Nazionale, Alessio Benvenuti è stato infatti riconosciuto con Decreto Ministeriale “Artista di altissimo valore Nazionale ed Internazionale” dall’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
CHIESA DI SAN DONATO IN POLVEROSA http://www.sandonatoinpolverosa.it
La chiesa di San Donato in Polverosa, detta in origine San Donato a Torri, faceva parte un tempo di un grande ed importante monastero, abitato nel tempo dagli Agostiniani Portuensi, dai frati Umiliati e dalle monache Agostiniane provenienti da San Casciano a Decimo. I principali motivi di curiosità, relativi alla chiesetta di San Donato in Polverosa, sono tre: in primo luogo, per essere stata qui predicata ai fiorentini, da Gerardo Arcivescovo di Ravenna e delegato pontificio del Papa Clemente III, la seconda Crociata il 2 febbraio 1188, e consegnato al loro comandante Pazzo dei Pazzi, dal Priore di San Donato, lo stendardo effigiato con la croce del popolo; in secondo luogo perchè il monastero di San Donato a Torri fu primo ospizio, nel 1239, dei Frati Umiliati, che portarono a Firenze l’Arte della Lana; infine, perchè sulle fondamenta stesse del Monastero fu costruita la grandiosa villa dei principi Demidoff, che tutt’oggi sussiste sebbene contraffatta dal tempo e ridotta a scheletro dell’originale. Nè, d’altra parte, finiscono qui le notizie interessanti riguardanti la Chiesetta di San Donato. Essa fu infatti oggetto di danni e guastazioni provocate nel 1325 dalle truppe lucchesi di Castruccio Castracani, il quale si era spinto fino alle porte di Firenze dopo aver messo in rottale truppe fiorentine presso Altopascio. Ma il maggiore danno subito dall’edificio si ebbe nel 1530, all’epoca dell’assedio di Firenze da parte delle truppe di Carlo V: usato come caserma dalle truppe tedesche al comando del conte di Landron, ne risultò rovinato il refettorio dipinto dal Masaccio. La chiesa di San Donato, di cui oggi resta il minuscolo edificio che ospita la sede della parrocchia omonima, esprime tuttavia la sua passata grandezza nei toponimi e nelle denominazioni che residuano nell’abitato fiorentino: non solo, infatti, esiste ancora una via San Donato a poca distanza, ma numerosissime sono anche quelle chiese che, per essere situate nella medesima contrada della nostra, aggiungono ancora oggi la denominazione “in Polverosa“. Da ultimo, ma non per importanza, la chiesetta millenaria di San Donato ha dato il nome alla superba villa Demidoff di San Donato, costruita sul luogo in cui sorgeva in precedenza il monastero. La chiesetta, che costituisce ancora oggi uno spigolo della villa, o meglio del rudere della villa, non fu, curiosamente, utilizzata come cappella di famiglia dai principi russi: essi preferirono che venisse sconsacrata e la riadattarono a biblioteca. La denominazione “in Polverosa“, così curiosa all’orecchio, sembra derivargli dall’essere stata abitata dai monaci Portuensi, che vestivano un saio di colore grigio, che dava l’idea di essere impolverato. Altri vogliono, all’ inverso, che siano stati chiesa e monastero ad aver preso il nome da un villaggio extra urbano di Firenze che si chiamava appunto Polverosa. San Donato è tornata ad essere, dopo gli opportuni lavori di restauro, necessari, per ri-trasformare la biblioteca della villa Demidoff in una chiesa, una parrocchia indipendente, proprio a rimarcare l’importanza un tempo rivestita.
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
20 dicembre ore 11.00 – 25 dicembre ore 18.00 – 31 dicembre ore 18.00
Info su www.agimusfirenze.it – www.invernofiorentino.it
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